Descrizione
“Le notizie di questi giorni circa l’Ater di Frosinone - dichiara il Commissario straordinario - sono frutto di indiscrezioni interne che non corrispondono alla verità. Un triste teatrino che si ripete a ritmo cadenzato da alcuni mesi. È necessario, a beneficio dei cittadini, fare chiarezza e mettere nero su bianco quale sia lo stato dei fatti. La disastrosa e sconfortante situazione amministrativa, finanziaria, patrimoniale e gestionale che ho trovato al mio arrivo è stata sollevata in più occasioni dal sottoscritto in differenti sedi: organi di stampa, autorità giudiziarie e Regione Lazio. Ultima in ordine di tempo, la relazione firmata di mio pugno inviata lo scorso 3 ottobre proprio al Presidente Rocca e agli uffici competenti. Un documento che evidenzia enormi criticità, figlie di una scellerata gestione dei precedenti Consigli di Amministrazione, il cui ritorno è tanto desiderato da alcune sigle sindacali. Ricordo, a tal proposito che è stato un CdA a licenziare senza giusta causa due dirigenti, motivo per cui l’Ater dovrà sborsare centinaia di migliaia di euro. A riprova che la “politica dell’uomo solo al comando”, quindi, il commissariamento trova la sua ragion d’essere, come atto straordinario del Presidente della Regione, alla luce di queste estreme condizioni. Alcune sigle sindacali contestano la decisione di bandire tre concorsi per l’individuazione di dirigenti di area: attualmente l’Azienda, da 5 dirigenti previsti in dotazione organica, ne ha in carica soltanto uno, pertanto, si sta procedendo con la ricerca di figure che andranno a ricoprire posti di fatto vacanti. Lo stupore per l’indizione di procedure trasparenti e pubbliche si spiega facilmente: per anni sono state effettuate assunzioni e progressioni attraverso determinazioni direttoriali, in totale spregio delle procedure di legge. Dove erano gli indignati di oggi quando venivano assunti dipendenti tramite procedure dubbie che immediatamente venivano trasferiti in altri enti, senza svolgere nemmeno un giorno di lavoro? Le tanto invocate amministrazioni passate hanno prodotto: 50 milioni di euro di crediti da riscuotere, per i quali è indispensabile la verifica, vista la mancata messa in mora degli utenti e un tasso di morosità di oltre il 70%, che questa amministrazione sta cercando di combattere con azioni innovative quali la riscossione mediante ruolo, previa autorizzazione ottenuta dal MEF. Iniziativa per la quale abbiamo ricevuto anche il plauso di altre Aziende territoriali d’Italia che tempestivamente si sono fatte avanti per emularci. Tra i risultati disastrosi si annoverano anche: oltre 200.000 euro di premi produttività erogati a cascata e senza distinzione a tutti i dipendenti, in assenza di documenti che fissino gli obiettivi e forniscano riscontro su quelli effettivamente raggiunti. Incentivi ex art. 113 del D.lgs. elargiti senza tenere conto che il 2% della somma destinata ai beneficiari doveva essere, per legge, investito nella formazione del personale. Controlli reddituali non effettuati e un patrimonio non censito che si accompagna ad una totale incertezza su chi occupi legittimamente o meno i nostri alloggi. Oltre 4.900.000 euro da corrispondere ai fornitori, un numero infinito di contenziosi aperti e 1.500.000 di euro di compensi da corrispondere a legali esterni a cui erano affidate pratiche espletabili dall’Ufficio legale. Un quadro desolante aggravato dalla questione del mancato versamento dell’imposta di registro dei contratti. Risultato? Migliaia di euro da sborsare per la sanzione e la regolarizzazione. In merito al bilancio 2023, è doveroso chiarire che né la Regione né la Corte dei conti né tantomeno il Collegio dei Revisori hanno mai espresso parere negativo in merito. Trattasi di una dichiarazione assolutamente mendace. Ancora più sconfortante è constatare che per anni gli utenti, anziché essere una priorità per Azienda e dipendenti, sono stati trattati con superficialità, intolleranza e insofferenza. Una condotta inaccettabile. Nonostante quanto affermato nei giorni scorsi, assicurare lo stipendio del personale non è affatto una questione marginale per questa amministrazione, tanto che il 26 novembre sono stati puntualmente firmati i relativi mandati di pagamento. Voglio che una cosa sia chiara: il tempo della mucca da mungere è terminato. In tanti anni di impegno politico ho mantenuto una condotta irreprensibile e ritengo essenziale intentare tutte le azioni volte alla tutela dell’Azienda innanzi alle sedi competenti. Sono un imprenditore e so bene quali siano i correttivi da adottare affinché i conti quadrino. È molto semplice: nel privato se sbagli l’impresa fallisce. Quando si tratta di denaro pubblico, l’attenzione deve essere ancor più vigile, evitando sperperi dettati dall’errata convinzione che, alla fine dei giochi, ci sarà sempre e comunque qualcun altro che pagherà al nostro posto. Questo discorso riguarda anche i dipendenti, tenuti a comprendere pienamente il peso delle proprie responsabilità. Come mia consuetudine, mai ho fatto mancare la disponibilità a dialogare con tutti, nessuno escluso. Continuino pure a sprecare inchiostro. Ci rivedremo al traguardo”.